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Piante e Fiori

Come coltivare il gelsomino

Gelsomino: caratteristiche e coltivazione

Quando si pensa all’estate, si pensa a coltivare il gelsomino, una bellissima pianta ornamentale che spesso viene utilizzata anche per produrre essenze e fragranze naturali, ma anche tisane e prodotti cosmetici proprio per il suo profumo intenso e deciso, che ricorda tipicamente le notti d’estate.

La pianta del gelsomino, in estate, diventa la vera protagonista del giardino. Il profumo del fiore di gelsomino è inebriante e molto piacevole, i suoi piccoli fiori bianchi sono belli da vedere e l’intera struttura della pianta del gelsomino fa sì che possa essere utilizzata come rampicante per portare un tocco di verde in più in giardino, magari lasciando rampicare l’intera piante su un muretto rimasto spoglio o sopra una struttura appositamente fabbricata. Ma non solo. Perché di piante di gelsomino ne esistono davvero di diverse varietà, compresa la pianta di gelsomino rampicante e quella adatta per una coltivazione in vaso, soluzione perfetta per chi non ha molto spazio a disposizione oppure non ha il giardino ma non vuole rinunciare, a ragione, al profumo e alla bellezza del gelsomino.

Per sentire il suo inconfondibile profumo dovremo aspettare ancora qualche mese, ma nel frattempo potete sempre cominciare a studiare le prossime mosse e conoscere tutto quello che c’è da sapere per avere un bellissimo gelsomino nel vostro giardino questa estate. Intanto, prima di addentrarci nel metodo di coltivazione del gelsomino, possiamo cominciare con qualche piccola curiosità su questa bellissima pianta che, sin dai tempi antichi, ha ispirato storie, leggende e racconti popolari e ancora oggi, se ci fate caso, il web e i social sono pieni di foto di gelsomini in fiore.

Origini, varietà, fiori e fragranze

Il gelsomino non è una pianta che necessita di particolari cure, ma non per questo bisogna fare meno attenzione nel scegliere la varietà giusta per mettere in pratica pochi ma importanti accorgimenti. Iniziamo a conoscere questa pianta, allora, e a capire quali sono le sue origini e qual è il modo migliore per prendersene cura al meglio, che lo coltiviate in vaso oppure nel giardino di casa.

Il gelsomino appartiene alla famiglia delle Oleaceae e fa parte del genere Jasminum. Al mondo, ovviamente, esistono diverse varietà di gelsomino, anche se in genere si tratta di piante ad arbusto per lo più rampicanti. Le varietà, dicevano. Al mondo ne esistono più di 200 e quelle più diffuse, e apprezzate, sono quelle che fioriscono durante la primavera con gli omonimi fiori, i gelsomini, sia quelle che fioriscono anche in autunno e in inverno.

Gelsomino: simbologia del fiore e leggenda

Intorno al gelsomino da secoli ruotano leggende e antiche storie. I fiori di gelsomino hanno cinque petali, il numero che nell’esoterismo rappresenta la Grande Madre, Afrodite per i Greci e Ishtar per i Babilonesi. In Egitto sono stati rinvenuti dei piccoli frammenti di petali di gelsomino nel sarcofago di un faraone, mentre in Asia minore si era soliti portare al collo come amuleto un pentacolo, perché si pensava che la Grande Madre, così facendo, proteggesse dagli spiriti cattivi.

Un’antica leggenda araba racconta che un giorno la madre delle stelle del cielo, Kitza, nel suo palazzo fatto di nuvole stava preparando degli abiti d’oro per i suoi figli, quando giunse un gruppo di piccole stelle che si lamentavano per le loro vesti: una era troppo larga, un’altra non splendeva abbastanza, un’altra ancora non aveva abbastanza gemme.

Le piccole stelle si dannavano e strepitavano, confondendo e irritando la povera madre. Kitza, dal canto suo, le pregava di non fare rumore e di lasciarla lavorare in pace, dal momento che le altre sorelle erano nude e potevano ammalarsi da un momento all’altro. Ma le stelle, troppo capricciose per comprenderlo, non le davano retta e continuavano a protestare. D’un tratto passò da quelle parti il re degli spazi, Micar che, udendo tutto quel chiasso, entrò nel palazzo e chiese cosa stesse succedendo.

Le stelle, spaventate, diventarono all’improvviso docili, ma non poterono nascondere a lungo la verità. Allora Micar, arrabbiato, le mandò via da tutto il firmamento; strappò via alle stelle i loro abiti d’oro e le buttò giù sulla Terra, in mezzo la fango. La madre disperata era in preda al dolore e temeva che gli umani avrebbero calpestato e le sue stelle. Ma la dea dei giardini, Bersto, dispiaciuta per la madre, decise di aiutarla. Tolse quindi le stelle dal fango e le trasformò in piccoli fiori profumati. Così nacquero i gelsomini.

Gelsomino: usi, benefici e proprietà

L’olio di gelsomino ha tante proprietà e viene utilizzato in aromaterapia per combattere gli stati ansiosi. Ma non solo questo.  Il Gelsomino è anche considerato un ottimo alleato per le donne dal momento che dà sollievo dai dolori mestruali e nel mondo erboristico i fiori di gelsomino sono utilizzati per la produzione di saponi e di creme anti età.

L’olio essenziale di gelsomino ha anche proprietà antisettiche e antibatteriche. Qualche goccia, aggiunta a una crema per il viso, può apportare benefici  alla pelle del viso in caso di brufoli. Il gelsomino inoltre ha proprietà cicatrizzanti, si può anche utilizzare per i segni lasciati dall’acne, per la cura delle ferite e anche per le smagliature.

E ancora, in caso di tosse e raffreddore il gelsomino può sciogliere il muco e per le sue proprietà sedative è considerato una pianta che viene usata per aiutare a prendere sonno.

Gelsomino, la pianta dell'estate dai fiori bianchi e dal profumo inebriante

Le varietà di Gelsomino da coltivare

Ci sono diverse varietà di gelsomino; i fiori sono diversi, cambia anche il profumo che i fiori emanano, così come il colore e i periodi di fioritura. Ecco quali sono le varietà principali del gelsomino vero.

Il Jasminum Officinale

Jasminum Officinale, la specie di gelsomino più diffusa

Il Jasminun Officinale è la varietà di gelsomino più comune. Lo conosciamo anche con il nome di Gelsomino bianco e, per intenderci, si tratta proprio della pianta dagli inconfondibili fiori bianchi che in estate sprigiona tutto il suo profumo. In Italia questa, è la specie più diffusa, è originaria dell’India, dell’Iran e della Cina ed è particolarmente apprezzata perché è in grado di resistere anche agli inverni più freddi.

Il Jasminum Primulinum

Il Jasminum Primulinum, una varietà di gelsomino dai fiori bianchi e gialli

Questa varietà di gelsomino rampicante, dai fiori bianchi oppure gialli, fiorisce in primavera. I suoi fiori hanno un profumo più delicato e si tratta di una pianta arbustiva e rampicante.

Il Jasminum Polyanthum

Il Jasminum Polyanthum, la varietà di gelsomino che fiorisce in inverno

Originaria della Cina, questa varietà di gelsomino rampicante è perenne e sempre verde. Al contrario delle altre varietà, questo gelsomino invernale fiorisce durante l’inverno, con fiori larghi e raggruppati. La pianta diventa molto alta e sfiora anche i 2,5 m in altezza

Coltivare il gelsomino passo dopo passo

Cespuglio di gelsomino, perfetto per regalare privacy e ombra al giardino

Come coltivare il gelsomino? Il gelsomino si coltiva, a seconda della varietà che sceglierete e delle dimensioni che la pianta raggiungerà, come pianta ornamentale da esterni, oppure come pianta ornamentale per l’appartamento. Bisogna sottolineare, in ogni caso, che nonostante il Gelsomino sia una pianta originaria dell’Asia, nata in climi molto caldi, oggi questa pianta ha sviluppato un grande spirito di adattamento e riesce a sopportare bene anche il clima rigido dell’inverno.

In giardino, il gelsomino è un ottimo alleato per decorare i muri o i pergolati, anche se nella versione rampicante ha sempre bisogno di avere un supporto robusto. In ogni caso, anche se siete alle prime armi con il giardinaggio fai da te, non temete: il Gelsomino è una pianta che non necessità di grandi cure e attenzioni, ma in cambio potrà regalarvi tante soddisfazioni e tanto profumo!

La crescita della pianta di gelsomino è rapida e piuttosto veloce, la superficie viene ricoperta in poco tempo e in un tempo davvero breve potrete decorare cancellate, muri e reti di separazioni. L’acqua piovana provvederà a fornirgli l’acqua di cui ha bisogno ma voi ricordatevi sempre di garantire alla pianta un terreno sempre umido.

Se optate per il gelsomino bianco, la specie più comune, andrà benissimo un terreno tradizionale, fresco e piuttosto umido, mentre la posizione ideale è una posizione per metà all’ombra. Diverso, invece, il discorso per il gelsomino di primavera; in questo caso avrete bisogno di tanto sole e di un terreno ricco di humus.

Coltivare il gelsomino in vaso

Se invece volete coltivare il gelsomino in vaso, perché non avete il giardino e quindi la soluzione del vaso è l’unica alternativa che avete, dovrete raccogliere le giuste informazioni preliminari prima di iniziare. Perché se è vero che l’aspetto positivo del gelsomino in giardino è il suo lato selvaggio, che vi permette di lasciarlo libero e di arrampicarsi dove vuole, se coltivate questa pianta in terrazzo dovrete avere qualche accorgimento in più.

Per prima cosa dovrete scegliere un vaso della giusta capienza, in base a quanto la pianta crescerà, e acquistare sin da subito dei sostegni sopra i quali il gelsomino potrà arrampicarsi. Il gelsomino potrà restare all’aperto durante l’estate e la primavera e in casa durante l’autunno e l’inverno, per evitare che soffra troppo.

Che sia estate oppure inverno, non importa: il gelsomino in vaso non deve essere eccessivamente esposto al sole o alle correnti di aria fredda. Il punto esatto in cui collocarlo, quindi, è molto importante. Il terriccio, poi, deve essere umido (meglio se quello che utilizzate per il giardino o per l’orto).

Riguardo all’annaffiatura del gelsomino, annaffiatelo spesso, in modo da garantirgli un terreno sempre umido, e rinvasatelo una volta all’anno circa. Il periodo migliore per rinvasare il gelsomino è settembre, se scegliete la varietà che fiorisce in primavera, mentre dovrete rinvasare nei primi giorni di primavera la varietà di Gelsomino che fiorisce in inverno.

Coltivare il gelsomino per talea

Potete anche scegliere di cominciare a coltivare il gelsomino a partire da una talea. Si tratta di un metodo di coltivazione che non presenta particolari difficoltà, ma se siete alle prime armi con il giardinaggio noi vi sconsigliamo questo metodo. Meglio tenerlo da parte per quando sarete più esperti.

Questo procedimento, in ogni caso, presenta diversi vantaggi, tra cui quello di poter ottenere un Gelsomino uguale alla pianta madre. Per farlo basta prelevare dalla pianta madre alcuni rami, suddivisi in diverse parti lunghe circa 10 cm ciascuna.

Fatto questo dovrete procedere con la radicazione. Scegliete il terriccio e se vi trovate in una zona dal clima mite ricordate di aggiungere della sabbia al suolo per renderlo più drenante. Se invece vi trovate in una zona a basse temperature sarà necessario mescolare in parti uguali sabbia e torba.

Gelsomino: annaffiatura

Il terreno ideale per coltivare il gelsomino e, quindi, farlo crescere al meglio, deve risultare sempre un po’ umido, qualunque sia la stagione in cui ci si trova. In inverno, in ogni caso, è sempre bene ridurre gli apporti di acqua al minimo. In più, ricordate che la quantità di concime da offrire al gelsomino deve essere sempre controllata con precisione in quanto bisogna sempre fare attenzione che non si formino i ristagni di acqua.

Questa regola vale anche quando si parla dei sottovasi. Il ristagno idrico è grande nemico per il gelsomino, come del resto lo è per tutte le altre piante. Per evitarlo è necessario non somministrare tutta l’acqua insieme, ma farlo lentamente e magari anche in più volte. L’annaffiatura è un’operazione che dipende sempre dalla stagione: in estate il momento ottimale per annaffiare è la sera. In inverno, invece, la mattina presto, per evitare che le gelate rovinino la pianta.

Gelsomino: concimazione

La concimazione del gelsomino è un’operazione molto importante che serve per garantire la corretta crescita della pianta. Il gelsomino deve essere concimato mediamente ogni 15 giorni, utilizzando un concime liquido che, se diluito con l’acqua, può essere somministrato alla pianta durante le operazioni di annaffiatura.

L’azoto, il potassio e il fosforo sono gli elementi che non devono mai mancare a questa pianta. Importanti sono anche il ferro, lo zinco e il rame, tutti nutrienti necessari perché il gelsomino possa crescere realmente in salute. C’è un determinato periodo dell’anno, anzi ce ne sono due, in cui è necessario procedere con la concimazione del gelsomino: il gelsomino va concimato nella stagione primaverile e poi in quella estiva. In autunno e in inverno, all’opposto, la concimazione non è per nulla necessaria e, anzi, può essere evitata per riprendere, sempre con cadenza ogni 15 giorni, quando arriverà la primavera successiva.

Queste sono tutte le informazioni che dovete tenere a mente per coltivare bene il gelsomino. L’estate si avvicina, ma c’è ancora un po’ di tempo. E questo significa che è ancora possibile progettare al meglio la coltivazione del gelsomino, in casa o in giardino.

Rinvasare il gelsomino

Il gelsomino, se coltivato in vaso, va rinvasato una volta all’anno. Il mese migliore per farlo è settembre se avete un gelsomino che fiorisce in primavera e all’inizio della primavera se state coltivando un gelsomino che fiorisce in inverno. Questi sono i periodi migliori per evitare stress alla pianta, che così avrà a disposizione nuovi elementi nutritivi essenziali per fiorire in modo abbondante.

Buon giardinaggio e buon gelsomino profumato a tutti!

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