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Piante e Fiori

Coltivare le primule: consigli e 5 errori da evitare

Una fioriera in legno, un contenitore semplice e pratico per coltivare fiori sia in giardino che sul balcone di casa.

Le primule, di cui esistono circa 500 specie e diverse centinaia di ibridi e varietà commerciali, sono piante perenni dai colori vivaci, che fioriscono dall’autunno a primavera ed entrano nella fase di riposo in estate, e devono essere regolarmente bagnate e concimate se si vuole che vivano a lungo.

Caratterizzate da fiori grandi, resistenti e duraturi, le primule sono un’ottima soluzione per portare un po’ di colore in un bel vaso in balcone o in terrazzo o anche solo sul davanzale nei mesi che precedono la primavera. Una volta sfiorite, invece, possono essere trapiantate in terra in una posizione riparata dal sole durante l’estate; così, in autunno rifioriranno e potranno resistere un altro anno.

Le primule, che durante tutto il primo anno di vita sono caratterizzate da una fioritura lunga e abbondante, da forme particolari di fiori e piante, da colori insoliti e da disegni molto definiti, partire dal secondo anno tendono a perdere alcune di queste caratteristiche, ad esempio disegni e variegature; è un processo del tutto naturale e dovuto solo al passare del tempo.

Coltivazione primule, i cinque errori da evitare

Il successo nella coltivazione di questi bellissimi fiori non ha particolari segreti, a meno di non incappare in errori piuttosto comuni che posso creare fastidiosi inconveniente, come la comparsa dei foglie gialle. Ecco cosa evitare nella coltivazione delle primule. 

1. Non bagnare abbastanza

È un errore molto comune che riguarda però più le piante in vaso che quelle in terra. Spesso infatti si tende a pensare che le piante in vaso abbiano fabbisogni ridotti al minimo; le primule invece, quando sono in piena vegetazione crescono velocemente e fioriscono, e richiedono quindi un’umidità costante del substrato. Quando il clima è mite è quindi consigliabile bagnarle una volta al giorno o a giorni alterni, avendo sempre cura di eliminare l’acqua dal sottovaso per evitare ristagno e marciumi.

2. Non rinvasare

Quando si acquistano delle primule invaso, spesso queste vengono vendute in vasi molto piccoli, del diametro di appena 12 o 14 centimetri, e speso hanno una rosetta di foglie che tende a coprire tutta la superficie e anche di più. Se in vivaio ricevono sufficiente acqua dall’impianto di irrigazione automatico e prelevano tutta l’acqua di cui hanno bisogno dal basso, una volta a casa dovrete assicuravi che abbiano a disposizione sufficiente terriccio, e potete assicurarvene rinvasandole, avendo cura di disporle di modo che le rosette di foglie si sfiorino appena tra di loro. Così, avranno a disposizione una maggiore quantità di terriccio e riceveranno la giusta dose di acqua.

Terriccio di buona qualità per coltivare piante e fiori, indispensabile per la buona riuscita di un progetto di giardinaggio.

3. Lasciare le piantine avvolte nelle proprie radici

Può capitare, a volte, che le piante non riescano a “partire” per via della spirale di radici che tende a crearsi quando le piante sono conservate in vari rotondi. Quando si rinvasano le primule bisogna quindi aprire delicatamente la fitta rete di radici reindirizzandole verso l’esterno, di modo che si integrino meglio con il nuovo terriccio.

4. Non fare manutenzione

Spesso per via del loro costo quasi irrisorio le primule vengono considerate delle piantine usa e getta, anche se sono, al contrario, delle piante perenni. Per far sì che le primule riescano a completare il loro ciclo di fioritura nel migliore e più rigoglioso dei modi è necessario fornire loro un’adeguata manutenzione. Niente di difficile, basta solo eliminare, una volta alla settimana, foglie secche e fiori sciupati. L’importante è non farlo semplicemente tirando, in quanto la primula è una pianta forte che opporrà abbastanza resistenza e tirando troppo forte rischiereste di sradicarla; è meglio, invece, recidere gli steli alla base usando una forbice

5. Non usare fertilizzanti

Le primule sono piane caratterizzata da un accrescimento rapido e da un’abbondante e ricca fioritura, e beneficiano molto dall’utilizzo, ogni decina di giorni circa, di un fertilizzante liquido per piante da fiore avendo cura di diluirlo a metà del dosaggio indicato.

Primule fiori: cosa fare per non farle soffrire

Un cesto in vimini, un'idea originale per abbellire i vasi di fiori e piante.

Anche le si tratta di una pianta forte e resistente, in verità basta una bagnatura inaccurata o insufficiente perché la primula soffra. Si capisce che una primula sta soffrendo quando le foglie si adagiano sul terriccio, i fiori si richiudano e si accasciano, i boccioli rimangono chiusi e i peduncoli florali non si allungano.

Se doveste notare che una delle vostre primule sta soffrendo potete recuperare la pianta intervenendo tempestivamente. Spesso uno dei modi più veloci per rendervi conto che la primula ha bisogno di acqua è sollevare il vaso, che troverete molto leggero. In questi casi è sempre meglio non bagnare la pianta dall’alto ma portarla in casa e immergerla in una ciotola piena d’acqua. La ripresa non sarà immediata ma richiederà due o tre ore di immersione.

Primule in vaso: il momento del rinvaso

Il trapianto di una piantina, fondamentale per una buona crescita.

Quando le vostre piantine hanno finito il ciclo di fioritura, in vaso o in cassetta sul balcone, è il momento di trapiantarle in giardino, direttamente in terra, ricordandovi che sono piante dal carattere “silvano”, e che quindi preferiscono le posizioni che troverebbero in natura: luoghi freschi e in ombra luminosa, e terreno umido. Ad esempio, sono perfette da posizionare in zone alberate, ai piedi di una siepe, o per portare un po’ di colore in un angolo buio.

Ovviamente non tutti hanno a disposizione questo tipo di ambiente, ma si può facilmente ricreare, nella zona di messa a dimora delle primule, con un terricciato di torba, foglie e sabbia mischiate a metà della terra di scavo.

Le buche andrebbero realizzate di una quindicina di centimetri di profondità e 20 di larghezza per ogni pianta, e le singole piante, nel caso si voglia porne a dimora un gruppo, andrebbero poste a 10 centimetri di distanza l’una dall’altra. È importante ricordarsi di porre le piante con il colletto a livello del terreno, di modo che possano allargarsi facilmente durante la crescita.

La pausa estiva e la rifioritura autunnale

La fine del ciclo vegetativo delle primule in giardino coincide con l’arrivo del grande caldo estivo; ma se la pianta ha radicato bene, ha vegetato con forza è stata adeguatamente e abbondantemente bagnata e ha ricevuto i giusti nutrienti, già in autunno ricomincerà a buttar fuori le prime foglie, e potrebbe addirittura fiorire.

Per assicurarvi piante più durature, durante la stagione calda dovreste pacciamare con una corteccia di pino per acidificare leggermente il terreno; questo aiuta anche a mantenere l’umidità del terreno. In autunno, invece, è bene distribuire un buon terricciato di foglie che nutre la terra e ne migliora la struttura.

Semina primule: da dove iniziare

Le primule si seminano quando le temperature minime notturne non sono troppo alte, quindi da ottobre fino a marzo-aprile. Preparate un letto di semina composto da sabbia e torba in parti uguali e posate i semi ben distanziati tra loro. Tieni il letto di semina in luogo fresco, con temperature che oscillano tra i 5-8°C, e vaporizza il composto in modo da mantenerlo sempre umido; i semini impiegheranno circa un paio di settimane per germinare.

Primula obconica: cure e coltivazione

La Primula obconica è una pianta erbacea che viene dall’Asia ed è coltivata a scopo ornamentale per abbellire sia il giardino ma anche gli spazi interni della casa. Si tratta di una pianta con radici piuttosto delicate, profonde e sottile. Le foglie sono ricoperte da una leggera peluria e i fiori sbocciano da ottobre fino a primavera inoltrata.

La pianta ha bisogno di annaffiature regolari, da settembre a ottobre e fate attenzione a non bagnare le foglie per non incoraggiare il proliferare di funghi e batteri. In estate, invece, le annaffiature vanno sospese perché la pianta è in riposo vegetativo.

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